Cristiano Gatto – Personal Stylist
Sono Cristiano Gatto, ho 43 anni, professione personal stylist. Ci tengo a precisare personal stylist e non personal shopper, che sono due lavori differenti. Personal shopper è molto sull’oggetto, ti consiglia delle cose, ti accompagna a fare shopping. Io faccio anche questa parte,però quello di cui mi occupo io è proprio il total look, dalla punta dei capelli alla punta dei piedi. Io faccio una sorta di consulenza, una consulenza d’immagine, relativa alla persona. E come creare una version 2.0 di una persona. Cerco di valorizzare la persona attraverso l’immagine ed è un lavoro tutt’altro che frivolo.
Quindi possono essere le più svariate le applicazioni del mio lavoro. Ci sono delle persone che si rivolgono a me per una questione lavorativa. Magari persone che lavorano in un’azienda fanno un cambio di lavoro e si rivolgono a me per avere un look adeguato al posto che vanno a occupare, oppure persone di tutte le età, sia uomini che donne, che hanno voglia di un cambiamento, perchè magari a quel momento della loro vita non si vedono bene .
Oltre a fare il personal stylist, io faccio anche direzione artistica di eventi legati più o meno al mondo della moda, o se non al monda della moda, per committenti che possono essere la regione o realtà come Confartigianato, cose così, che mi commissionano un evento e io sviluppo il discorso dell’evento.
Fin da bambino ero appassionato di estetica, abbigliamento, moda.. Avevo anche il dono di saper disegnare. Quindi i miei genitori, pian piano, mi hanno inserito in una scuola che mi ha aiutato a tirare fuori queste caratteristiche. Prima ho fatto il liceo artistico e poi ho studiato a Milano in una scuola di Enscape Design cioè da un maestro della grafica del Novecento che si chiamava Gill Frozzari che mi ha insegnato il progetto, il progetto inteso in senso largo, cioè progettare una qualsiasi cosa in tutte le sue fasi di sviluppo. Poi, nello specifico, quello che interessava di più a me, era l’ambito della moda. Guarda, la moda, spesso, è un espressione della società e io credo che ci siano tanti modi di fare moda. Non si tratta di qualcosa solo legato alla persona e al modo di vestire di una persona ma al fatto di creare dei mondi. Dal momento in cui si creano questi mondi, e si creano anche negli immaginari, in qualche modo è come fare arte. Fare arte è un pò dare voce a una tua parte interna, invisibile, esprimendola al di fuori. In questo senso diventa fare arte, nel senso ampio di creazione.
Genova in un ritratto si tratta di un progetto di lunga durata che ha l’obiettivo di raccogliere i ritratti di personaggi genovesi, noti nei rispettivi ambienti. La collezione è un work in progress, un progetto fino ad ora inedito, non pubblicato, composto da stampe fine art in bianco e nero che un giorno potrebbero trasformarsi in una mostra e in un catalogo.
Genova in un ritratto nasce a scopo benefico.