BEPPE NUTI CONDUTTORE
Beppe (Giuseppe) Nuti, classe 1948, è tra i giornalisti che hanno contribuito alla nascita delle televisioni genovesi.
Professionalità, competenza ed eleganza sono le caratteristiche che lo contraddistinguono. Fisico sportivo, è anche un bell’uomo. Piace molto alle donne (ne ha sposate due), ha un suo pubblico femminile.
Prima di arrivare alla tv, Nuti ha fatto esperienza nelle prime radio private: a Radio Genova Sound, con Corrado Tedeschi, Umberto Basevi e Patrizia Dioli, conduce ‘RGS Rock Studio’, un programma dedicato alla musica straniera. “Mettevamo tutti dischi di importazione, musica assolutamente nuova per i genovesi”, spiega.
Nel 1978 arriva a Telegenova. ‘Azzecca Goal’ è il suo programma di punta: un telequiz durante il quale il pubblico da casa doveva indovinare a quale minuto avrebbe segnato una determinata squadra. Anche questa una novità per i tempi.
Poi ‘Diretta stadio’. “Per conoscere i risultati delle partite – ci spiega – bisognava aspettare la fine delle gare, prima non si riusciva a sapere nulla. Allora abbiamo pensato di fare i primi collegamenti via telefono. Oggi sarebbe facile, ma allora non c’erano i cellulari. Mi ricordo che nel maggio ‘76 andai a Pescara. Il Genoa si giocava la Serie A. Organizzai un collegamento portandomi da casa un telefono in bachelite e facendomi attivare dalla Sip una linea all’interno dello stadio. Il Genoa vinse 2-0, con due goal di Rizzo e venne in serie A. Era il Genoa di Gigi Simoni e Roberto Pruzzo. Fu un’esperienza sportiva e professionale indimenticabile”.
Poi ‘Panchina Cabaret’, la fortunata trasmissione con Vittorio Sirianni, Maria Grazia Barile (la prima donna ad occuparsi di calcio, la Parietti arrivò dopo) che fu la madre di tutti i talk show sportivi.
Nel 1983 il pacchetto ‘Diretta Stadio’ si trasferì a Primocanale, da poco fondata da Maurizio Rossi, dove Nuti rimase per quindici anni e ne fu anche il direttore responsabile. Seguì l’organizzazione e le manifestazioni delle Celebrazioni Colombiane.
Nel 2000 approdò a Telegenova, la tv del compianto editore Salvatore Cingari. Nel 2005 ne divenne direttore.
Dopo andò a Telecittà. Poi l’emittente fu assorbita da Primocanale. Conduce il telegiornale, è il volto dell’emittente. Ha gestito in diretta le trasmissioni che raccontavano gli sviluppi delle catastrofiche alluvioni che hanno colpito Genova negli anni.
“Adesso sono contento – ci spiega – di collaborare con Telenord: l’editore Massimiliano Monti è in gamba e sa ottimizzare le risorse umane e economiche. Telenord è la tv dei campioni, nella nostra squadra abbiamo Pruzzo, Bettega, Altafini, Onofri, Nicolini, Garbarini, Nappi, Ruotolo, oltre ai grandi giornalisti. Oggi c’è molta professionalità rispetto al passato, all’inizio si facevano programmi con mezzi di fortuna e con molta improvvisazione. Nella mia carriera di giornalista e direttore ho sempre avuto massima libertà, gli editori non mi hanno mai fatto pressioni o creato condizionamenti. Per me le televisioni si devono occupare di notizie locali, senza affrontare temi nazionali.
I miei maestri sono stati Franca Brignola e Vittorio Sirianni. Da Franca ho appreso la popolarità della persona della porta accanto, da Vittorio l’umorismo e la battuta sempre pronta.
Sono amante dello sport: mi piace correre, vado in palestra. Amo il cinema e la musica, la mia grande passione. Quando posso viaggio. Ovunque incontro gente che mi riconosce: la televisione ti regala una grande popolarità.
A New York un signore mi ha riconosciuto: “sono due mesi che sono all’estero, sa qualcosa della Sampdoria?”
Santo Domingo, passeggio su una spiaggia, incontro due persone, una mi chiede: “ha notizie del Genoa?”. Anche questi mi hanno riconosciuto! Ci siamo fermati a chiacchierare come vecchi amici”.
Insomma, un giornalista molto popolare e amico di tutti.
Genova in un ritratto si tratta di un progetto di lunga durata che ha l’obiettivo di raccogliere i ritratti di personaggi genovesi, noti nei rispettivi ambienti. La collezione è un work in progress, un progetto fino ad ora inedito, non pubblicato, composto da stampe fine art in bianco e nero che un giorno potrebbero trasformarsi in una mostra e in un catalogo.
Genova in un ritratto nasce a scopo benefico.