Nato a Genova nell’ottobre del 1960, Paolo Cangelosi all’età di otto anni, iniziò la pratica del Ju Jutzu. Due anni dopo, avvenne l’incontro con il Maestro Fu Han Tong, che fu determinante per la sua formazione. Il giovane Cangelosi, fu immediatamente affascinato dal profondo carisma di questo “strano cinese”, che da solo praticava Kung Fu, in una falegnameria nel centro storico genovese. Le severe metodologie d’insegnamento applicate, erano quelle intransigenti della tradizione cinese.
Tuttavia, nonostante gli allenamenti sempre più duri, le umiliazioni per temprare lo spirito ed il carattere, le diverse prove a cui veniva sottoposto, per saggiare quanto forte e sincera fosse la sua passione, il giovane Cangelosi resistette; sviluppando ancora di più la sua determinazione nel seguire gli insegnamenti marziali del Maestro. La Via ormai era tracciata; Fu Han Tong nonostante l’intenzione iniziale di ripartire subito, restò in Italia per altri 7 anni, dedicandosi a tempo pieno, nella formazione di questo promettente ragazzino.
Tra il 1971 e il 1978, Cangelosi si dedicò completamente al mondo delle Arti Marziali, studiando e praticando per più di otto ore al giorno. Contemporaneamente allo studio del Kung Fu, Cangelosi prese la cintura nera di Karate e Judo, riuscendo nello stesso tempo, ad allenarsi nella Boxe occidentale e nel Kendo. All’età di 16 anni abbandonò gli studi scolastici. Purtroppo questa sofferta decisione gli procurò dei problemi familiari. Decise così di far fronte a questa situazione, iniziando la strada dell’insegnamento, per potersi emancipare economicamente dalla sua famiglia. Iniziò dapprima con lezioni di ginnastica, difesa personale e Karate, evitando però di tramandare il Kung Fu. A tal proposito, fu proprio il grande legame verso il suo Maestro ed ai suoi insegnamenti, a condurlo alla suddetta decisione, proprio per una forma di rispetto e gelosia. Ciò gli imponeva di mantenere tutto e tutti, al di fuori di questo “magico rapporto a due, da cuore a cuore”. Il Kung Fu continuò così, a rimanere “segreto”, nella sua pratica giornaliera personale.
Nonostante ciò, Cangelosi raccolse comunque attorno a se, un gruppo affiatato, che lo seguiva con passione e stima, anche nelle prime esibizioni pubbliche. Il gruppo, era formato principalmente dagli stessi suoi amici di infanzia: i fratelli Verduci, Cosimo e Claudio, Sergio Collu ed altri. Ogni posto era buono per praticare con loro nei parchi, per strada, dentro a un garage; solo la voglia di conoscere, migliorare e praticare, alimentava questi giovani artisti marziali.
A partire dal 1977 poi, Cangelosi fu invitato a partecipare a diverse manifestazione di Arti Marziali, dove venne immediatamente apprezzato e stimato, nonostante la sua giovane età. Nell’ultimo periodo di permanenza in Italia, Fu Han Tong intensificò maggiormente gli insegnamenti e autorizzò ufficialmente Paolo Cangelosi, a tramandare la sua Arte.
Nel Settembre del 1977, anno del suo rientro in Cina, Fu Han Tong gli conferì il grado di Sifu. Da quel momento Sifu Cangelosi, decise di aprire la sua prima vera scuola, diventando di fatto, uno dei pionieri di questa disciplina in Italia.Un lavoro duro, serio e tradizionale, senza nessun aiuto e senza mai scendere a compromessi, questa era la Via del suo insegnamento. Tramandò gelosamente, a volte con diffidenza, il “suo” Kung Fu, selezionando i suoi allievi, attraverso allenamenti e metodologie d’insegnamento; quest’ultime considerate troppo dure e severe per la mentalità occidentale, ma di fatto le stesse che conosceva, per averle vissute in prima persona. In pochi resistettero all’inizio. Lo scopo di Sifu Cangelosi difatti, non era quello di raggiungere la notorietà nell’insegnamento, ma bensì, di crescere ancora, insieme ai suoi allievi e trasmettere nel modo più tradizionale possibile, quello che a lui era stato insegnato. Quegli anni (seconda metà anni 70), furono per il Kung Fu, un periodo magico. Avveniva infatti il “boom”, dei film di Bruce Lee e non era facile per un maestro, destreggiarsi tra la realtà tradizionale di un’Arte millenaria e il fanatismo popolare di quel momento.
All’età di 20 anni, dopo aver avviato la sua scuola, Sifu Cangelosi partì per l’Oriente (Cina e Hong Kong), con la speranza di ritrovare il suo Maestro (Fu Han Tong), di cui non aveva più notizie. Avventure degne di un film caratterizzarono questo suo primo viaggio. Trenta anni fa, il mondo del Kung Fu tradizionale in Cina, era molto diverso da oggi: gli occidentali, specialmente se tecnicamente dotati, erano osteggiati in tutte le scuole. Per molti allievi, dover dividere gli spazi e il proprio Maestro con un Europeo, era un disonore e non c’erano dollari sufficienti, che potessero comprare la stima, il rispetto o appianare i dissapori. Non fu facile ritrovare il Maestro Fu Han Tong, tanto meno ricucire il loro rapporto. Comunque grazie al suo Maestro, Sifu Cangelosi ebbe modo di incontrare altri grandi Sifu, direttamente sul posto. Quest’ulitmi si rivelarono determinanti, per la sua formazione tecnica e culturale.
Tra i molti personaggi conosciuti, sicuramente la figura del Sifu Chan Hon Chun, occupa un posto speciale nel cuore di Sifu Cangelosi. Egli fu un uomo di grande dignità, dallo stampo antico e sensibile ai problemi sociali, importante Maestro dello stile Hung Gar di Hong Kong ed esperto in Ti Taa (ortopedia tradizionale cinese). Con lui, Cangelosi instaurò un rapporto profondo durato nove anni, fino alla sua morte all’età di 82 anni, avvenuta il 23 febbraio 1991. Durante i suoi successivi viaggi, Sifu Cangelosi coltivò numerosi contatti attraverso i quali, potè studiare e approfondire stili e metodologie di allenamento, direttamente all’interno delle scuole tradizionali. Tra i Maestri più importanti e più stimati dal Sifu Cangelosi troviamo: M° Tang Sung Leung dello stile “Choy Lee Fut”; M° Ho Tang Sing dello stile “Tsui Pa Hisien”; M° Tsui Sui Seon Tin dello stile “Wing Chun”; M° Chen Chan Feng dello stile “Tang Lang”; M° Ho Ciau esperto di “Tai Chi” e “Pa Kua”; M° Woong Tak Hung dello stile “Nam Siu Lam”. Questa lista potrebbe continuare ancora. Seguitando a viaggiare e ad allenarsi quotidianamente, Sifu Cangelosi crebbe nell’Arte cinese senza confini di stile, seguendo in questo, l’esempio del suo primo Maestro (Fu Han Tong). Oltre alle amicizie nell’ambito del Kung Fu, Sifu Cangelosi conobbe ad Hong Kong, Alex Sing e Kim Way, due esponenti di rilievo nel mondo della Thai Boxing e della Kick Boxing, che gli diedero l’imput ad interessarsi anche dell’Arte Marziale thailandese.